Il Culto pubblico








Questa Domenica, ore 11,00

Prima domenica di avvento



Dieci buoni motivi per venire al Culto

1. IL RIPOSO

Questo è il giorno che il Signore ha fatto; festeggiamo e rallegriamoci in essso. (Salmo 118, 24) Grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signor nostro Gesù Cristo. (Galati 1, 3)


Pochi ricordano che la domenica non è, come tutti pensano, l'ultimo giorno della settimana, ma il primo. Il tempo di Dio per noi si apre con un giorno di riposo: non ricompensa di ciò che abbiamo fatto, ma dono del riposo e della festa, per sola grazia. Prima di accingerci al lavoro, prima di ogni nostra decisione e preoccupazione Dio ci accoglie con la sua bontà donandoci un giorno di festa e, al mattino di questa giornata, la festa dell'ascolto dell'Evangelo, nel quale soltanto la nostra anima trova il suo riposo.



2. L'ADORAZIONE

Rallegratevi continuamente nel Signore. Ve lo ripeto: Rallegratevi. (Filippesi 4, 4) Lodate il Signore, perchè è cosa buona salmeggiare al nostro Dio. (Salmo 147, 1)


L'adorazione è la possibilità di esprimere a Dio la nostra riconoscenza per i suoi innumerevoli doni. Dio mantiene la nostra vita, ci dona i rapporti umani e sociali con il nostro prossimo, regge il nostro paese nella prosperità e nella pace. Ancora di più, in ogni situazione di pericolo Dio interviene per tirarcene fuori, rivelandosi come perdonatore, soccorritore e consolatore. Il nostro riconoscimento e la nostra riconoscenza per tutto ciò si esprime nell'adorazione che rendiamo a Dio nel corso del culto.


3. LA PAROLA DI DIO

Udite, o cieli! e tu, terra, presta orecchio! poiché il Signore parla. (Isaia 1, 2)


Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia. (II Tim. 3, 16) Nel culto non siamo soltanto noi che parliamo a Dio, ma soprattutto è Dio nostro Padre che vuole parlare a noi tutti per mezzo della predicazione dell'Evangelo. Quando noi non troviamo le parole per parlargli, Dio ci anticipa con la sua parola di misericordia. La Bibbia viene letta pubblicamente in tutti i culti perchè è l'unica vera parola di Dio e contiene tutto ciò che è necessario sapere per la nostra salvezza e testimonia oggi di Gesù Cristo, la Parola del Dio vivente fatta carne, piena di grazia e di verità.


4. GESÙ CRISTO

Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giov.i 3, 16)


La parola della croce è pazzia per coloro che periscono, ma per noi che siamo sulla via della salvazione, è la potenza di Dio. ( I Corinzi 1, 18)


Il contenuto della parola di Dio è Gesù Cristo, nel quale troviamo i doni di liberazione e di salvezza che vengono da Dio. Cristo, immagine del Dio invisibile, è presente tra noi per mezzo della predicazione per riconciliarci con Dio Padre e per essere riconosciuto come l'unico ascoltato Signore della Chiesa. In Cristo conosciamo la verità su Dio, giudice che perdona, e la verità su di noi, peccatori perdonati. Nel nome di Cristo possiamo rivolgerci a Dio e affidargli con fiducia le nostre preoccupazioni e le nostre ansie, certi del suo intervento di giustizia e di perdono.


5. LO SPIRITO SANTO

Vieni dai quattro venti, o spirito, soffia su questi uccisi, e fa' che rivivano! (Ezechiele, 37, 9) Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo. (Galati 5, 22)


Il culto cristiano è un avvenimento creato dallo Spirito di Dio, che ispira la retta predicazione dell'Evangelo e che lo sigilla nei nostri cuori quale cibo spirituale per la vita eterna, facendoci crescere sempre più in Cristo e facendo crescere Cristo sempre più in noi. Lo Spirito santo ci colma inoltre dei suoi doni e delle buone opere che sono gradite a Dio, mediante le quali possiamo dimostrargli la nostra riconoscenza e la nostra gratitudine per gli innumerevoli benefici che riceviamo dalla sua mano.


6. LA CONFESSIONE DELLA FEDE

Ascolta, Israele: Il Signore, il nostro Dio, è l'unico Signore. (Deuteronomio 6, 4) Con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. (Romani 10, 10)


Il culto prevede un momento di confessione della fede cristiana che esprimiamo con un'antichissima formula della Chiesa occidentale: il Simbolo apostolico. Pronunciando quelle parole ci riconosciamo parte della Chiesa di Gesù Cristo, riconosciamo pubblicamente Dio e la sua opera di salvezza per tutti gli eletti. Esprimiamo in un momento della liturgia la nostra vera vocazione di credenti, cioè l'essere testimoni del salvatore Gesù Cristo in tutta la nostra vita e fino alle estremità della terra.


7. LA COMUNIONE FRATERNA

Ecco, quant'è buono e quant'è piacevole che i fratelli vivano insieme! (Salmo 133, 1)


Gesù dice: "Quanto avete fatto a uno di questi minimi fratelli, l'avete fatto a me". (Matteo 25, 40)


Nel cristianesimo non è possibile incontrare Dio da soli. Il Dio di Gesù Cristo si lascia trovare nei fratelli e nelle sorelle, perchè Cristo è morto per loro, per chi ci sta seduto accanto, per chi vive vicino a noi. Perciò troviamo Cristo e i suoi benefici nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli, in questo incontro possiamo consolare ed essere consolati. La nostra sola presenza può diventare importante per gli altri prima che per noi stessi.


8. IL CANTO

Il Signore è la mia forza e il mio cantico, egli è stato la mia salvezza. (Salmo 118, 14)

Cantate di cuore a Dio, sotto l'impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali. (Colossesi 3, 16)

La vera espressione della preghiera comunitaria è il canto. Possiamo lodare Dio allo stesso tempo e ad una sola voce, e contemporaneamente invitiamo tutti a lodarlo. Perciò il canto non è un vano esercizio artistico (anche le voci deboli e incerte hanno il diritto di cantare!), ma è preghiera e lode rivolte al Signore e testimonianza ed evangelizzazione rivolte al nostro prossimo.


9. L'INTERCESSIONE

Mosè gridò al Signore: "Che cosa devo fare per questo popolo?". (Esodo 17, 4)


Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini. (I Timoteo 2, 1)


Dio ci chiede di offrirgli la nostra preghiera per tutti gli uomini, per le autorità, per gli ammalati e per coloro che sono nella sofferenza e nella prova. Situazioni difficili, cuori sofferenti ed ogni altra cosa possono essere presentati a Dio e deposti ai piedi del trono della sua grazia, nella certezza dell'intervento di Dio che salva e che fa ogni cosa nuova. Può Dio intervenire nei problemi che gli presentiamo? Egli può farlo come Dio onnipotente e vuole farlo come Padre fedele.


10. LA BENEDIZIONE

Il Signore ti benedica e ti guardi! (Numeri 6, 24)


La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. ( II Corinzi 13, 13)


Il culto si chiude con la benedizione di Dio. Dio ti benedice, "dice bene" di te, dice cose meravigliose per la tua vita, per il tuo presente e per il tuo domani. Dio promette di accompagnarti con i suoi doni e di dirigere i tuoi passi nella strada che va verso il suo regno.