La Scrittura




Si può capire la Bibbia?




Affinché la meditazione delle Sacre Scritture sia praticata da noi nel modo giusto, si deve capire che essa consiste essenzialmente in due cose. In primo luogo, dovete considerare con la massima attenzione le parole e le frasi che occorrono: esse sono estremamente ricche e contengono un numero infinito di delizie.


In secondo luogo, nelle Scritture si debbono esaminare gli altri passi che hanno attinenza a quelli che si stanno studiando. Infatti, nulla è più utile a spiegare le Scritture delle loro stesse dichiarazioni. Si tratta di una caccia proficua e gioiosissima, non di cervi o cinghiali, ma di tesori celesti, che possiamo portare con noi nel corso del nostro viaggio verso il cielo. Ma nel procacciare queste cose, noi dobbiamo scalare il monte più alto, per superare la ragione, i sensi e la sapienza umana finché, giunti in un luogo illuminato dalla luce divina, possiamo contemplare i misteri della nostra salvezza e della suprema sapienza.


Dobbiamo altresì chiedere a Dio, con preghiere ferventi, che nella lettura sacra possiamo essere istruiti dallo Spirito Santo. Perché se lo Spirito di Dio non ci è concesso, la Sacra Scrittura sarà per noi la lettera che uccide. Coloro che non possiedono lo Spirito di Dio non traggono alcun giovamento dalla lettura divina, perché non hanno le Scritture viventi, ma solo il cadavere delle Scritture. Quando vedete una persona molto bella, immagino che ne ricaviate un gran piacere: gli occhi brillano, la figura è piacevole, una meravigliosa grazia appare diffusa in tutti gli arti. Ma se qualcuno domandasse a tale persona da dove ha ottenuto un corpo così bello, questi non potrebbe dire molto, se non che proviene dall’anima. Se l’anima, infatti lasciasse il corpo, questo giacerebbe come un cadavere orribile, nauseante, consumato dai vermi e dalla putrefazione, da cui tutti fuggirebbero.


Lo stesso vale per le Sacre Scritture: quando il lettore è privo dello Spirito esse non sono che cadaveri ripugnanti, i quali urtano, offendono e allontanano in modo sconcertante coloro che vi si avvicinano. Quindi preghiamo Dio che come in origine, quando creò il mondo, mandò la sua Parola fin nelle profondità della terra, dalla quale scaturirono grandi quantità di erbe, alberi, arbusti, piante e frutti d’ogni genere, allo stesso modo faccia sì che la sua Parola penetri nei nostri cuori, affinché possiamo produrre pensieri, parole e opere degne della sua vocazione.


Pietro Martire Vermigli




Pietro Martire Vermigli (Firenze 1499-Zurigo 1562) Fu priore dei Canonici Lateranensi a Lucca, dove favorì il movimento di Riforma con le sue predicazioni e lezioni. Denunciato all’Inquisizione, fuggì in Svizzera e insegnò teologia a Strasburgo, Oxford e Zurigo. Fu senza dubbio il maggiore tra i Riformatori italiani e influenzò fortemente la Riforma inglese. Amico personale di Bullinger e Calvino, scrisse numerose opere teologiche di cui la più famosa, i Loci communes teologici, fu edita dopo la sua morte.